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Dall'agricoltura intensiva allo Ziklon B

Fritz Haber, il maledetto o il salvatore?

 Fritz Haber (1868-1934) nacque a Breslavia (l’attuale Wroclaw), figlio di un commerciante ebreo, famoso chimico tedesco che sintetizzò l'ammoniaca (NH3), precursore dei moderni fertilizzanti azotati, salvò centinaia di persone dalla fame e gettò le basi per lo sviluppo dell'agricoltura intensiva, allo stesso modo, è noto  per aver impiegato i gas tossici nella prima guerra mondiale. 
 
Tra il 1894 e il 1911 sviluppò assieme a Carl Bosch il processo di sintesi dell'ammoniaca ad alta temperatura e pressione, a partire da idrogeno e azoto con ferro come catalizzatore (in seguito noto come processo Haber-Bosch).
Questo processo rappresenta oggi praticamente l’unica fonte di ammoniaca prodotta nel mondo. Esso costituisce anche un modo intelligente di sfruttare una risorsa pressoché illimitata (l’azoto dell’aria) per riuscire ad aumentare, attraverso l’uso di fertilizzanti azotati, la produttività dei terreni agricoli e soddisfare così i bisogni alimentari di una buona parte dell’umanità. 
Il successo delle sue ricerche gli valse nel 1918 il premio Nobel,ritirato solo nel 1920 per il ruolo avuto in guerra, utilizzò i gas tossici come armi di distruzione di massa, durante la prima guerra mondiale.
Nel mese di dicembre 1914, Haber trovò una sostanza che avrebbe reso permanentemente inabile la gente.
Dal febbraio 1915, Haber supervisionò i preparativi per l'attacco di gas tedesco vicino a Ypres (Seconda battaglia delle Fiandre, 25 aprile 1915).
Fu il primo caso in cui furono utilizzate su larga scala armi chimiche, furono liberate circa 6000 bombole di cloroetano più noto  come iprite (gas mostarda per il suo caratteristico odore).
Il gas colpiva i polmoni e gli occhi causando problemi respiratori e cecità; essendo più denso dell'aria tendeva a raccogliersi sul fondo delle trincee.
 
I soldati, avanzavano dunque usando come maschere dei fazzoletti imbevuti di urina (l'ammoniaca, reagisce col cloro neutralizzandolo).
Nei primi 10 minuti morirono 5000 uomini e complessivamente si stima che alla fine della guerra i soldati russi ebbero 419000 vittime dei gas. La Germania ebbe 200000 soldati morti a causa dei gas. La Francia 190000 morti a causa dei gas. L'Austria-Ungheria ebbe 100000 morti per i gas. Soldati USA morti per i gas quasi 73000. Gli italiani ebbero 60000 uccisi dai gas (da allora la costante di Haber indica la dose minima di gas fatale per l'uomo). 
Nella seconda guerra mondiale l'iprite non fu utilizzata sui campi di battaglia, sebbene si verificò il più grave disastro chimico del conflitto. Il 2 dicembre del 1943, nel corso del bombardamento di Bari da parte della Luftwaffe, fu colpito e distrutto il cargo classe Liberty John Harvey che trasportava munizioni all'iprite, la cui esplosione provocò grossi danni e pesanti conseguenze.
I medici non ci misero molto tempo a rendersi conto che la "dermatite", i cui sintomi andavano dalla pelle bronzea alle pustole enormi, fosse dovuta all'esposizione all'iprite.
 
Più di mille soldati alleati morirono o risultarono dispersi, mentre gli ospedali militari confermarono 617 casi di contaminazione, 83 dei quali mortali, anche se l'inchiesta successiva parlò di «molti altri per i quali non esistono testimonianze».
 
Anche tra i civili ci furono all'incirca un migliaio di vittime, ma nessun resoconto ha mai chiarito il numero delle persone tra la popolazione che perirono a causa della contaminazione chimica.
Nel periodo fra le due guerre mondiali Haber si interessò di insetticidi e mise a punto il procedimento per la sintesi dell'acido cianidrico, denominato commercialmente Zyklon B, che era destinato in origine alla disinfestazione di pidocchi ed altri parassiti e che fu poi utilizzato per uccidere i prigionieri dei campi di sterminio nazisti.
Fu sperimentato per la prima volta il 3 settembre 1941, nel campo di Auschwitz, su 600 prigionieri di guerra russi e 300 ebrei.
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