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LE KIMBERLITI

Inquadramento Geografico.

I principali depositi diamantiferi del mondo si trovano nell’Africa meridionale (Sudafrica, Leshoto, Botswana, Namibia, Angola e Tanzania), i depositi prendono il nome della città sudafricana di Kimberley, capoluogo della provincia del Capo Settentrionale, ubicata in una valle fluviale delimitata  dal fiume Vaal e dal fiume Modder-Riet, affluenti del fiume Orange, questa omogeneità viene interrotta  a nord-ovest dall’Altopiano del Kaap.

Altri giacimenti importanti sono i camini kimberlitici di Jagersfontein e Koffiefontein (Figura 1)

Inquadramento Geologico.

I diamanti si rivengono all’interno di rocce magmatiche che costituiscono il riempimento di antichi condotti vulcanici.

I depositi di kimberlite sono delle intrusioni (magma alcalino basico e ultrabasico), ricche in componenti volatili (anidride carbonica) a forma di colonna (diatrema) con un diametro di qualche centinaio di metri formate da materiali provenienti dal mantello terrestre. I diamanti che si trovano nella kimberlite fanno pensare che essa si origini nel mantello; esperimenti hanno dimostrato che i diamanti si possono formare a delle profondità di 100-300 km

Il Big Hole, è una delle maggiori miniere a pozzo, frutto di anni di scavo minerario per conto della nota compagnia De Beers, misura circa 170.000 m² di ampiezza, una profondità di 215 metri, un diametro di circa 240 e un perimetro di 1,6 chilometri; inoltre si stima che fruttò alla De Beers circa 3 tonnellate di diamanti, con l'impiego di circa 50.000 minatori.

Le attività minerarie si arrestarono allo scoppio della prima guerra mondiale 1914; successivamente, l'aumento del livello delle acque e altri problemi tecnici ne impedirono la ripresa.

Problematiche sociali e sviluppo economico.

La scoperta dei diamanti nella zona di Kimberley fu uno dei fattori che contribuirono a compromettere del tutto l'equilibrio già precario fra gli inglesi, che controllavano la Colonia del Capo, e i boeri dello Stato Libero di Orange. Nonostante le proteste dei boeri, gli inglesi immediatamente rivendicarono come propria la zona della miniera, che divenne colonia britannica con nome di Griqualand West. 
La più grande compagnia a dedicarsi all'estrazione diamantifera fu la De Beers di Cecil Rhodes. Rapidamente, Kimberley divenne la più grande città della zona, e Rhodes uno degli uomini più ricchi del mondo. 

Il 2 settembre 1882, Kimberley divenne la prima città del Sudafrica ad avere illuminazione elettrica nelle strade. 
 

Le prime lotte contro l’apartheid.

Il 14 ottobre 1899, all'inizio della Seconda Guerra Boema, Kimberley fu assediata. Nel tentativo di spezzare l'assedio le forze inglesi subirono ingenti danni; gli assedianti si ritirarono il 15 febbraio 1900. Nel frattempo, gli inglesi avevano costruito a Kimberley uno dei campi di concentramento per la reclusione dei prigionieri boeri.

Nel ‘900 nella città si formò la township (slum abitati da non-bianchi) di Galashewe, una delle più antiche del Paese e teatro delle prime lotte contro l’apartheid. 

Cecil Rhodes
DA RHODES ALLA RODESIA.
 
Questo giovane, cagionevole britannico, partendo dal commercio di pompe idrauliche per minatori, riuscì a costruire un impero: nel 1888 rilevò una delle principali società minerarie dell’area creando la De Beers Consolidated Mines, detentrice, in pochi anni, del 90% del mercato dei diamanti mondiale (oggi ne controlla circa il 40%).
 
Da lì Rhodes, fermo assertore del colonialismo britannico, si buttò in politica, avviando l’espansione inglese negli odierni Zambia e Zimbabwe (che furono appunto chiamati Rhodesia) e divenendo Primo Ministro della Colonia del Capo dal 1890 al 1896.
 
Rhodes moriva nel 1902, lasciando le sue fortune alla ‘Rhodes Scholarship’, fondazione che elargisce borse di studio per Oxford agli studenti provenienti dai paesi del Commowealth. Di lì a poco, il declino della ‘città che brilla’ si concretizzò.
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